Il tradizionale corteo religioso all’alba ha richiamato tantissimi fedeli nonostante la rigida temperatura. Alle 19 il secondo appuntamento
TERAMO – Si è rinnovato all’alba, a Teramo, il rito della processione della Desolata. In un clima rigido che certo non si addice al periodo pasquale (ma che caratterizzerà l’intero periodo festivo fino a domenica), il corteo di fedeli – tanti per nulla scoraggiati dalle temperature – ha riempito le vie del centro storico per accompagnare nel suo pellegrinaggio la statua della Madonna Addolorata in cerca del figlio.
Dalle quattro del mattino e per circa tre ore, con i fedeli dell’Arciconfraternita di Nostra Signora del Soccorso di Teramo, le icone sacre hanno fatto tappa presso le sette chiese del percorso tradizionale dalla Cattedrale e ritorno, guidati dal vescovo di Teramo-Atri, monsignor Lorenzo Leuzzi.
Come accaduto negli anni passati dal sisma del 2016, la processione ha sostato anche davanti alle chiese al momento non agibili (Madonna del Carmine) e che adesso sono in corso di restauro (come San Domenico a Porta Romana). Un momento intenso e come di consueto molto partecipato, che si è concluso al sorgere del sole di una giornata fredda ma tersa, con la benedizione del vescovo Leuzzi dal sagrato della Cattedrale.
La statua della Madonna Addolorata tornerà in pubblico, assieme a quella del Figlio morto, questa sera alle 19, nella processione della Passione.