L’assemblea dei soci che questa mattina doveva discuterne è andata deserta. I revisori dei conti si sarebbero dimessi in caso di sostituzione. Intanto sul fronte impianti tutto tace: eppure la riapertura era stata annunciata al 15 ottobre
TERAMO – Congelata o, meglio, sospesa la proposta di revoca del commissario liquidatore della Gran Sasso Teramano, Gabriele Di Natale, che questa mattina avrebbe dovuto essere valutata e discussa nel corso dell’assemblea dei soci della società proprietaria degli impianti di risalita dei Prati di Tivo. Non si è. presentato nessuno alla riunione fissata per le 11 alla Camera di commercio, nemmeno i rappresentanti della Provincia, il cui presidente Camillo D’Angelo aveva proposto la revoca. Un’altra stranezza, insomma tra le tante che caratterizzano da anni ormai le vicende della stazione turistica più bistrattata dell’intera regione.
Dunque quando se ne riparlerà? Nelle prossime settimane? Verrà fissata di nuovo l’assemblea? Nulla di tutto ciò. L’argomento sembra destinato a finire nel vuoto. Tra l’altro bisogna sottolineare che l’intero collegio dei revisori dei conti della Gst aveva presentato le dimissioni, condizionate all’eventuale revoca del commissario liquidatore, a conferma che la richiesta di D’Angelo fosse una forzatura grossolana.
Acque agitate dunque non solo all’esterno della Gst, ma anche all’interno, in un momento delicato per il futuro della stazione sciistica, considerato che, condizioni meteo a parte, nulla si muove come ogni anno sul fronte della riapertura per la stagione invernale. Passata in cavalleria forse definitivamente la possibilità di rimettere in piedi la quadriposto e il Pilone, resta il dilemma sulla seggiocabinovia della Madonnina: il Coreneva, dopo aver negato l’immunità richiesta dal gestore Marco Finori, chiedendo integrazioni alla documentazione fornita, ancora non riceve aggiornamenti. Eppure lo stesso gestore, da qualche parte, aveva annunciato la riapertura dell’impianto (di cui ricordiamo è anche custode secondo la decisione del tribunale di Teramo) entro il 15 ottobre, con importanti novità anche per l’inverno. Al momento, però, Prati di Tivo resta un deserto dei tartari.