Il colonnello che guidava il comando provinciale di Teramo era stato coinvolto per una presunta rivelazione del segreto d’ufficio. Il Tar lo aveva reintegrato due volte e la Cassazione aveva escluso il legame con i principali imputati
CATANZARO – L’ex comandante provinciale dei carabinieri di Teramo, Giorgio Naselli, è stato condannato a due anni e mezzo di reclusione dai giudici del tribunale di Vibo Valentia, nel processo che vedeva imputate 338 persone, a vario titolo coinvolte nell’indagine denominata ‘Rinascita-Scott’ contro i clan del vibonese e di cui quello principale era l’ex senatore di forza italia ed avvocato Giancarlo Pittelli (condannato a 11 anni di reclusione).
La Dda di Catanzaro, rappresentata dal procuratore Pasqualino Gratteri, aveva chiesto una condanna a 8 anni per Naselli, coinvolto nell’indagine per un presunto episodio di rivelazione di segreto d’ufficio e assistito dall’avvocato Gennaro Lettieri. Il militare era stato reintegrato in servizio dopo due ricorsi al Tar. La Cassazione aveva escluso l’aggravante mafiosa mettendo nero su bianco che Naselli non aveva voluto favorire la ‘ndrangheta, cosa ribadita anche dal gup Claudio Paris, che aveva rinviato a giudizio il tenente colonnello escludendo l’aggravante mafiosa e stabilendo che non c’era stata connessione con i fatti contestati dalla procura di Catanzaro a Pittelli.
I giudici del tribunale di Catanzaro hanno complessivamente inflitto oltre 2.000 anni di carcere dei 4.000 richiesti. Complessivamente sono 134 i capi di imputazione che vengono meno fra assoluzioni e prescrizioni. Fra le condanne, quella a 10 anni e sei mesi nei confronti dell’ex ufficiale dei carabinieri Michele Marinaro della Dia. Cinque anni e sei mesi sono stati inflitti al carabiniere Antonio Ventura in servizio a Vibo. A 4 anni è stato condannato Filippo Nesci, ex comandante della Polizia municipale di Vibo Valentia.