Una delle 17 opere donate dalla Banca di Teramo è stata staccata dal basamento e buttata a terra. ‘Resistevano’ (a differenza di altri bersagli dei vandali) dal 2009 quando furono collocate nei Giardini Gambacorta
TERAMO – Si dice che la mamma degli imbecilli è sempre incinta e quelli teramani non si sottraggono al detto e non resistono a non prendersela con il proprio, nostro, patrimonio di storia e cultura. E’ il caso di quei balordi che la scorsa notte ai Giardini Gambacorta, i ‘Tigli’, hanno danneggiato il busto di Vincenzo Irelli, il primo sindaco di Teramo dopo l’Unità d’italia e poi senatore, realizzato dall’artista Silvio Matrodascio nel 2000, che fa parte della galleria all’aperto di 17 personaggi storici cittadini.
Il busto (come si vede nella foto pubblicata dal blog I Due Punti) è stato staccato dal suo basamento ed è finito a terra, poi raccolto e appoggiato nella posizione originaria da qualche volenteroso. Un gesto inqualificabile, che si spera le telecamere presenti possano addebitare a chi lo ha firmato, per una giusta punizione.
La rassegna di busti, allestita nel luglio del 2009 dopo che nel 2006 i giardini furono intitolati a Carino Gambacorta, furono donati dalla Banca di Teramo e completata nel corso del 2011. Da allora ‘resistevano’ alle tipiche e imbecilli devastazioni che la città spesso subisce nelle sue opere: i busti erano stati utilizzati per proteste civili sulla sicurezza dell’acqua del Gran Sasso (nel 2016) e lo scorso 8 marzo per sensibilizzare contro la violenza di genere. Mai però chicchessia ne aveva sradicato uno. Sul posto si è recato. l’assessore al decoro urbano, Valdo Di Bonaventura per gli accertamenti e il da farsi.
(foto I Due Punti)