Il sindaco D’Alberto e l’assessore Cavallari annunciano l’investimento di un milione di euro a costo zero per il Comune sull’edificio che nel settembre di 17 anni fa sembrava dovesse crollare. Dal 2025 potrebbe anche ospitare a rotazione le scolaresche delle scuole comunali da ricostruire
TERAMO – Quello che nel settembre del 2007 costrinse il sindaco Gianni Chiodi e l’allora assessore alla pubblica istruzione Paolo Gatti a chiudere l’edificio che ospitava la scuola materna di via De Albentiis, oggi si rivela un fake clamoroso: i danni rilevati alla struttura non sono tali da far gridare all’allarme e al rischio crollo come si fece allora, trasferendo dalla sera alla mattina i 140 bambini che frequentavamo lo storico asilo e creando non pochi disagi a tante famiglie. Non solo, qualche anno dopo l’amministrazione Brucchi ritenne non utile, anche per carenza di fondi, spendere circa 700mila euro per metterla a posto, “perchè – si disse – stiamo per realizzare i poli scolastici“.
Oggi non solo i poli scolastici non sono stati realizzati da quella amministrazione, ma l’attuale, guidata dal sindaco Gianguido D’Alberto, è riuscita grazie allo studio preliminare svoltso su impulso dell’assessore ai lavori pubblici Giovanni Cavallari, a scoprire che un intervento sulle fondazioni riporterebbe a nuova vita la scuola. Non solo. Sono stati anche trovati i soldi per farlo: circa un milione di euro, che derivano dal 10% degli importi per la ristrutturazione di altri 11 plessi scolastici già finanziati. Questa mattina lo stesso Cavallari, assieme al sindaco D’Alberto e all’ingegnere Pierluigi Manetta, hanno annunciato che la scuola sarà recuperata, riaperta ed utilizzata per ospitare – a rotazione – gli alunni delle scuole primarie, secondarie o gli asili comunali che saranno ristrutturati.
La scuola di via Filippo Masci, occupa un edificio di 800 metri quadrati e potrebbe ospitare fino a 250 alunni. Cavallari ha spiegato che entro l’estate potrebbe essere pronto il progetto definitivo-esecutivo e con il cantiere avviato entro l’anno, nel 2025 la scuola riaprirebbe i battenti. In un solo colpo, il patrimonio di edilizia scolastica recupererebbe un contenitore importante e storico e il quartiere tornerebbe ad essere animato dall’attività scolastica. Per questo alla conferenza stampa stamattina c’erano anche molti esponenti del Comitato di quartiere, entusiasti della nuova chance urbanistica.
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