La comunità scientifica internazionale premia l’expertise in One Health del centro di ricerca teramano
TERAMO – L’Izs ‘G. Caporale’ di Teramo è stato designato dalla Fao come Centro di riferimento per la One Health. A rendere nota l’attribuzione, accompagnata dalle congratulazioni al management del centro di ricerca teramano, è stato il sottosegretario alla Salute, con delega alla sanità animale, Marcello Gemmato.
“L’Izs di Teramo – ha detto – ha recentemente ricevuto questa prestigiosa onorificenza in riconoscimento dei suoi eccezionali contributi nel campo della sanità animale, umana e ambientale. La designazione come Centro di Riferimento Fao per la One Health testimonia l’impegno e l’eccellenza dell’istituto nel promuovere la salute e il benessere attraverso un approccio integrato e multidisciplinare. Tengo a sottolineare – ha aggiunto Gemmato – l’importanza di adottare una strategia One Health, in cui benessere umano, animale e ambientale corrono sullo stesso binario, per affrontare le complesse sfide sanitarie globali. L’Izs di Teramo, con il suo impegno e la sua competenza, si è dimostrato un punto di riferimento nel campo della One Health, contribuendo significativamente alla tutela della salute pubblica e dell’ambiente“.
“Un plauso a tutto il team dell’Izs di Teramo per lo straordinario lavoro e la dedizione nel promuovere la One Health e nell’ottenere questa prestigiosa nomina – ha concluso Gemmato -. L’IZS di Teramo continua a rappresentare un pilastro fondamentale nel panorama della sanità pubblica nazionale e internazionale, e il Ministero della Salute si impegna a continuare a sostenere le sue importanti iniziative e i suoi progetti“.
“L’annuncio dato dal sottosegretario Marcello Gemmato, non può che riempirci d’orgoglio – ha commentato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio -. L’istituto zooprofilattico ancora una volta si dimostra punto di riferimento internazionale per la sanità pubblica e conferma l’eccellenza per il lavoro che svolge quotidianamente per promuovere la salute e il benessere”.
Il documento di nomina inviato all’Istituto porta la firma del Deputy Director-General della Fao, Maria Helena Semedo: “Questa prestigiosa designazione premia ancora una volta l’expertise scientifica del nostro Istituto, mi preme innanzitutto ringraziare i ricercatori e tutto il personale dell’Ente – commenta il direttore generale Nicola D’Alterio –. Dopo i Centri di Referenza per l’Epidemiologia Veterinaria, i Coronavirus Zoonotici e l’expertise nei settori della sanità animale e dei sistemi informativi, la FAO ci riconosce anche come polo di eccellenza internazionale per la ricerca e la tutela della salute in termini olistici. Da sempre lavoriamo seguendo l’approccio One Health con l’obiettivo di raggiungere la salute globale e una attenzione particolare alle popolazioni più vulnerabili che vivono nei Paesi in via di sviluppo dove è strettissima la relazione tra la salute delle persone, la salute dei loro animali e l’ambiente in cui vivono, con tutto ciò che ne consegue”.
Sono diversi i compiti del nuovo Centro di Referenza che, in primo luogo, è chiamato a fornire “consulenza tecnico-scientifica, specifica e indipendente” alla FAO nelle attività di sostegno allo sviluppo dei Paesi membri dell’Organizzazione. L’IZS di Teramo dovrà fornire servizi diagnostici su focolai sospetti e confermati di agenti patogeni di zoonosi emergenti; formazione e consulenza per lo sviluppo delle capacità dei laboratori nazionali veterinari dei Paesi membri della FAO; sviluppare e rafforzare il sistema di sorveglianza per monitorare l’antimicrobico resistenza in relazione all’interfaccia umana, animale e ambientale; eseguire la caratterizzazione molecolare dei patogeni nelle acque reflue; rafforzare l’individuazione precoce e la caratterizzazione dei patogeni emergenti, utilizzando tecnologie come la Next Generation Sequencing. E ancora, sostenere la FAO promuovendo la ricerca per lo sviluppo di vaccini veterinari di nuova generazione e la produzione di kit diagnostici e reagenti biologici; fornire supporto tecnico per lo sviluppo di modelli epidemiologici predittivi per il controllo di malattie come Rift Valley Fever, West Nile Disease, Dengue, Zika, ecc.