Casini: "Perchè l'Iperbarico è chiuso?"

TERAMO Si dice 'accerchiato', al centro di riferimenti polemici e di critiche postume, nonostante non sia più direttore generale della Asl di Teramo da quasi un anno. Sabatino Casini si sente stuzzicato sulla creatura che più di tutte ha cercato di coccolare, da responsabile della struttura sanitaria, il Centro Iperbarico di Sant'Atto: 'Non capisco perchè è l_, chiuso, con un carico di tecnologia che va in malora ma soprattutto con gente che ogni giorno ha bisogno di quelle terapie, dai diabetici a rischio amputazione degli arti, a chi soffre di piaghe da decubito non rivascolarizzate, alle intossicazioni da monossido di carbonio, alla cancrena gassosa'. Casini accusa: perchè è chiuso, le carte sono in regola e mostra carte e situazioni, a partire da quello che 'è stato chiamato certificato dei rischi e invece è il documento di valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza'. E' ovvio, sostiene Casini, che se il Centro Iperbarico ha riaperto i battenti, tutta la documentazione era in regola. Se poi ha chiuso e resta chiuso perchè manca qualcosa, Casini ritiene che debba essere la stessa Asl a dire perchè e ad assumersene la responsabilità, perchè 'la valutazione dei rischi globale sul Centro Iperbarico è compito della stessa Asl e la cui stesura richiederebbe al massimo 4 ore di lavoro'. Per Casini insomma sono state dette troppe cose non precise e soprattutto auspica 'che prevalgano il buon senso, lo spirito di collaborazione e responsabilità: quando si parla di mobilità passiva aggiunge l'ex direttore generale ci si fascia la testa scordandosi che l'unica struttura che produce mobilità attiva la teniamo chiusa'. Ma adesso Casini dice di vestire soprattuto i panni del cittadino che vorrebbe sapere quale fine abbiano fatto altre vicende Asl, 'dalla Pet di Atri, alla Rsa di Casalena, il parcheggio dell'ospedale, il complesso di Porta Melatina e l'ospedale di Giulianova'.