L’amministrazione consegna a ‘MrGiames’, pluricampione del basket in carrozzina, il ‘leone stiloforo’: a 17 anni perse una gamba per un tumore, oggi racconta nelle scuole la sua impresa. E il Rizzoli dove si operò, lo ha scelto come testimonial per i bambini
TERAMO – Un attore protagonista nello sport ma soprattutto nella vita: Simone De Maggi, a 33 anni e dopo 3 scudetti, tre Supercoppe e quattro coppe Italia di pallacanestro in carrozzina riceve dalla sua città il ‘Leone stiloforo’ per i cittadini illustri. Non è mancata una vena di intima commozione al momento della consegna del riconoscimento e dell’abbraccio tra Simone e il sindaco Gianguido D’Alberto: in quell’opera stilizzata dei leoni della Cattedrale aprutina realizzata da Marco Appicciafuoco, c’è il senso di una gratitudine profonda per una presenza quotidiana che parte da un campo di pallacanestro tra persone speciali e finisce tra i bambini e gli adolescenti delle scuole.
Perchè Simone ne ha da raccontare. Tutte cose che toccano il cuore, che spiegano come nella vita sia tutto possibile, soprattutto se lo si vuole. Simone ha voluto superare il suo handicap e trasformare quel periodo nerissimo della sua adolescenza, quando era un campione in erba del Teramo basket, in una rivalsa personale, sfruttando la sua grande passione: la pallacanestro. E quello che la vita gli aveva riservato, un osteosarcoma ad una gamba che lo aveva costretto all’amputazione, è stato ribaltato in emancipazione e successo. Simone, per gli amici Mrgiames, è rientrato in una palestra e ha continuato a giocare a basket, ma sopra ad una carrozzina, e ha imparato presto a mettere insieme la sua nuova speciale condizione con il talento che ha sempre avuto. Lo deve all’Amicacci Giulianova che lo cercò e quando ha incontrato la Briantea84 Cantù, tra loro è nato un connubio fatto di vittorie sul campo e di iniziative solidali all’esterno: con la società brianzola – che da 40 anni promuove lo sport per i giovani con disabilità e utilizzano il calcio, il basket, il nuoto e l’atletica per infondere una nuova cultura dell’inclusività -, ha vinto tutto quello quello che si poteva vincere. Arrivando anche a pieno titolo in Nazionale azzurra, che gli ha affidato la fascia di capitano e con cui, appena lo scorso anno, a Dubai, ha conquistato il 5° posto ai Mondiali. A Simone non è mai mancato il sorriso e la forza con cui ha ricambiato l’appoggio e la presenza costante di papà Sandro e mamma Carla.
Simone è diventato il simbolo, vero, vivo, vicino, l’amico, il figlio di tutti noi, capace ed entusiasta di raccontare di avercela fatta, di aver inseguito e raggiunto un sogno. Non a caso Fondazione Rizzoli e l’Istituto Rizzoli di Bologna, quello che lui a 17 anni aveva varcato per affrontare la partita più dura della sua vita, lo hanno scelto come testimonial del progetto ‘La Terrazza dei bambini’, quello spazio polifunzionale con biblioteca, l’area studio, la ludoteca e l’area eventi realizzata nell’ala nuova dell’ospedale bolognese che mira a migliorare il percorso di cura dei piccoli ospiti del nosocomio. Un progetto che riporta al basket, avendo tra i partner più importanti proprio la Virtus Bologna.
Oggi quando quel Leone, su impulso del già consigliere comunale Dario Di Dario, è stato consegnato a Simone dal sindaco, dall’assessore allo sport Alessandra Ferri e dal presidente del Consiglio, Alberto Melarangelo, mentre la piccola Isabella applaudiva il papà, è stato impossibile trattenere qualche lacrima di gioia, per averlo visto crescere, superare e vincere.
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