Carenza medici 118, l’Ugl chiede tre ‘medicalizzate’ sul territorio

All’indomani del tour del force per salvare tre pazienti colpiti da infarto nel giro di un’ora, torna attuale la discussione sul tema del soccorso

TERAMO – Torna sotto i riflettori la situazione di grave difficoltà nel soccorso, sottolineata dal nostro articolo di sabato, quando riferivamo del tour de force sostenuto dagli equipaggi del 118, nonostante la carenze di medici dell’emergenza, per salvare la vita di almeno tre pazienti (un quarto è purtroppo deceduto in una palestra nonostante gli sforzi per rianimarlo) colpiti nello spazio di un’ora da altrettanti importanti attacchi cardiaci (leggi qui).

Sul problema prende posizione di nuovo il sindacato UGL Salute, con il suo segretario provinciale Stefano Matteucci: “Il problema dell’assenza dei medici sulle ambulanze a livello nazionale è già abbastanza noto e di sicuro richiederà diverso tempo per la sua risoluzione a causa di una mancata programmazione, carente da anni – sostiene Matteucci -. Anche la provincia teramana non è indenne da tale criticità e l’attuale distribuzione delle ambulanze sul territorio cerca di colmare, almeno in parte, l’assenza del medico a bordo garantendo però un’assistenza limitata con la presenza di un infermiere di emergenza che cerca di garantire un soccorso di qualità“.

Come sindacato – spiega il segretario della UGL Salute di Teramo – abbiamo più volte sottoposto all’attenzione della direzione strategica della Asl la necessità di rafforzare la presenza medica, capillarizzando l’utilizzo di auto mediche, ovvero mezzi veloci, nel numero di tre: una per la fascia costiera, una sulla strada statale 150 e la terza a Teramo con l’utilizzo del medico di centrale con funzione doppia. La formazione assente per il personale tecnico, la scarsa informativa alla popolazione sulla sperimentazione del Numero Unico di emergenza 112 devono essere un problema da risolvere nel breve periodo“.

L’internalizzazione del servizio – prosegue il sindacalista – è un’altra battaglia che consentirebbe di avere più infermieri su ambulanze aziendali, in grado di essere utilizzate in postazioni ad oggi gestite da enti terzi.  Ad oggi poi, si apprende che l’azienda Asl abbia programmato l’acquisto di massaggiatori automatici ‘Lucas III’ per le ambulanze sul territorio, scelta condivisibile ma che allo stesso preoccupa per l’eventuale tardivo ammodernamento e sostituzione programmata del parco mezzi – conclude Matteucci -“.

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