Conflitto interessi, indagato l’assessore regionale Quaglieri

Il più votato in Abruzzo con Fratelli d’Italia è chirurgo in una clinica privata: coinvolta anche la proprietà. Perquisizioni di Finanza e carabinieri

TERAMO – Sono due gli indagati nell’inchiesta della Procura dell’Aquila sul presunto conflitto di interessi relativo a Mario Quaglieri, assessore al Bilancio della Regione Abruzzo, rieletto con FdI con quasi 12mila voti alle elezioni regionali del 10 marzo scorso e, fin dal primo mandato nel 2019, medico chirurgo a contratto con alcune cliniche private della provincia dell’Aquila: si tratta dello stesso Quaglieri, già sindaco di Trasacco (L’Aquila), che nella passata legislatura, prima di diventare assessore, è stato consigliere regionale e presidente della commissione Sanità in Regione, e di Lucia Di Lorenzo, proprietaria della clinica Di Lorenzo nella quale Quaglieri ha lavorato e lavora come chirurgo con un rapporto di lavoro non di dipendente.

I due ieri, in un blitz di Carabinieri e Guardia di Finanza, hanno subito una perquisizione e un sequestro di documenti, il primo nella sua casa di Trasacco, la seconda nella struttura sanitaria ad Avezzano. L’inchiesta, coordinata dal pm Marco Maria Cellini, tende a fare luce sullo status dell’assessore, in particolare se è possibile che un amministratore regionale lavori per strutture convenzionate con il servizio sanitario nazionale alle quali la Regione assegna fondi per servizi sanitari. In riferimento alla clinica,

Carabinieri e Guardia di Finanza vogliono verificare il rapporto di lavoro con il medico chirurgo-assessore, che dal 2019 ha sempre dichiarato ai competenti uffici del Consiglio regionale il doppio reddito e il trattamento economico. Le indagini proseguono nel massimo riserbo: non si conoscono i capi di imputazione, che sarebbero diversi per i due coinvolti. Non sono esclusi altri sviluppi e l’iscrizione di altre persone sul registro degli indagati. Al vaglio di Carabinieri e Fiamme Gialle anche la delibera approvata a fine 2023, con il voto di Quaglieri, con la quale, per contrastare la mobilità passiva in regione, l’esecutivo di
centrodestra ha approvato lo stanziamento di 20 milioni di euro per le case di cura private, compresa la Di Lorenzo di Avezzano.

Al lavoro della Procura ha fatto da contraltare, finora, il pronunciamento di correttezza e quindi di assenza di incompatibilità per Quaglieri da parte degli Uffici del Consiglio regionale, della Giunta per il regolamento e del Consiglio regionale nella seduta del 13 giugno scorso durante la quale le opposizioni sono uscite dall’aula. A denunciare, nei mesi scorsi, la presunta incompatibilità è stato, dopo le elezioni regionali, il Pd, in particolare il consigliere regionale aquilano Pierpaolo Petrucci con una serie di azioni
tra cui un esposto all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) che, però, nel suo parere si è dichiarata non competente in materia, rimandando l’esame alla Giunta regionale abruzzese e al Consiglio regionale. 

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