Parte della pianta simbolo dell’ingresso in città all’incrocio tra via Po e via Flajani è crollata in un orario in cui non transitava nessuno. E’ uno degli snodi più trafficati, tra l’Iti e la scuola Risorgimento. Il resto dell’albero sarà controllato e potato
TERAMO – Ci sono due aspetti alla fine positivi nel crollo di uno dei ‘bracci’ più grandi della secolare quercia che custodisce l’incrocio tra via Po e via Flajani, quella che resta di due che maestose annunciavano l’ingresso in città dal lato mare: il primo è che non ci sono stati feriti perché all’ora in cui è caduta – dopo le 20:30 – non transitavano auto o pedoni; il secondo, che la restante parte della quercia sarà verificata a fondo e forse ‘sfrondata’ del peso di parte della chioma e qualche ramo pericolante, ma resterà ancora lì.
Il rischio corso però è stato davvero grosso. Quell’incrocio tra la variante della statale 80 e la salita verso via Flajani, la principale strada d’accesso al quartiere di Villa Mosca e anche per l’ospedale, soprattuto di mattina è trafficatissimo. Non solo: all’ingresso e all’uscita delle scuole, tantissimi bambini e studenti che frequentano gli istituti superiori Iti e Scientifico nonchè la scuola primaria Risorgimento, passano di lì e i genitori affollano l’orario di fine lezioni attorno alle 13. Fosse successo in quel frangente, saremmo di fronte ad un’altra notizia.
I vigili del fuoco e i giardinieri dell’ufficio ambiente del Comune, per tagliare pezzo pezzo la grossa parte di quercia venuta giù hanno impiegato diverso tempo: il peso enorme, di diversi quintali, ha reso difficoltoso il taglio e lo spostamento dei tagli, caricati su un mezzo del Comune per liberare la carreggiata. Il traffico è stato deviato su via Flajani e via don Sturzo, con il contributo del vigile ecologico Vincenzo Calvarese, per la durata delle operazioni di sgombero durate qualche ora. sul posto sono intervenuti anche l’assessore Mimmo Sbraccia e il collega di giunta Antonio Filipponi per verificare lo stato dell’arte. Assieme ai vigili del fuoco con una squadra che ha lavorato con le motoseghe, c’erano anche i carabinieri del nucleo radiomobile, di supporto alla sicurezza della viabilità.
Visibile, sul tronco primario, lo squarcio da cui il ramo si è staccato. Evidenti segni di infiltrazioni di acqua denotano un indebolimento della pianta in quel punto, proprio alla biforcazione di altre tre grosse diramazioni: in quali condizioni stiano questi altri tronchi dovrà stabilirlo una visita approfondita alla quercia, che intanto dovrà essere potata e alleggerita. Bisogna capire quanto l’acqua sia penetrata anche negli altri tronchi e se abbia o meno marcito l’interno del tronco come visibile sui resti di quello crollato.
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