VIDEO FOTO / Oggi posa della prima pietra, tra due anni il Ravasco sarà hospice

La vecchia sede del Collegio femminile in viale Cavour sarà riqualificata dalla Asl: Castelli e Marsilio al battesimo dei lavori, affidati alle imprese Fracassa e Clima Impianti. Ospiterà 10 posti-letto per malati terminali

TERAMO – Sono stati avviati ufficialmente i lavori di restauro, riuso e adeguamento sismico dell’ex Collegio femminile Ravasco a Teramo, gravemente danneggiato dai terremoti del 2016 e classificato con esito di agibilità ‘E’. La cerimonia di posa della prima pietra ha visto oggi la partecipazione del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che ha sottolineato l’importanza del progetto per la comunità e il sistema sanitario regionale. Alla cerimonia sono intervenuti anche il direttore generale dell’Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia, il commissario straordinario per la Ricostruzione Guido Castelli, il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, alla presenza del vescovo Lorenzo Leuzzi.

Il progetto prevede un intervento complessivo di ricostruzione e sostituzione edilizia, per cui l’Usr ha stanziato in totale 3,7 milioni di euro (con un contributo anche del Gse per efficientamento energetico), e vede coinvolte le imprese Fracassa e Clima Impianti, che costituiscono l’Ati vincitrice dell’appalto. Il termine dei lavori – il cui Rup è l’ingegner Roberto Di Ascenzo – è previsto fra due anni.  L’immobile ospiterà un Centro residenziale di cure palliative per l’assistenza ai malati terminali, un ‘hospice’, che non è solo un luogo fisico, ma una filosofia di cura che pone al centro la qualità della vita del paziente nelle fasi finali della sua esistenza.

Oggi celebriamo non solo la ricostruzione di un edificio simbolico per la città di Teramo – ha commentato il presidente Marsilio – ma anche la realizzazione di un luogo dedicato al sollievo e all’umanità. L’hospice rappresenta un punto di riferimento per chi affronta le fasi più delicate della vita, e il nostro impegno è stato quello di restituire alla comunità una struttura sicura, moderna e adeguata alle esigenze dei pazienti e delle loro famiglie. Con l’avvio di questo progetto, la Regione Abruzzo conferma il suo impegno nella ricostruzione post-sisma e nella tutela del diritto alla salute, guardando al futuro con infrastrutture moderne e sicure. Un intervento che si inserisce in una operazione più ampia, in un lavoro che stiamo portando avanti nella provincia teramana, dopo una stagione del passato di depauperamento del patrimonio edilizio sanitario”.

Il progetto prevede la realizzazione di una struttura di quattro piani con una superficie complessiva di 889 mq, caratterizzata da un’atmosfera familiare e accogliente, che eviterà l’aspetto impersonale tipico delle istituzioni sanitarie. Saranno realizzate 8 camere di degenza (6 singole e 2 doppie), per un totale di 10 posti letto, oltre a spazi dedicati alle terapie, all’assistenza e al supporto delle famiglie. Particolare attenzione è stata posta nella progettazione degli spazi comuni, come la sala per l’arte e la musicoterapia, e un’area living con punti di ristoro e lettura.

Questo è un edificio storico per tutta la città di Teramo. Dal terremoto, evento negativo per tutta la comunità, possono nascere esperienze positive come in questo caso. In questo edificio ci si prenderà cura dei nostri malati – ha sottolineato il commissario Guido Castelli -. Il direttore Di Giosia sta svolgendo un grande lavoro di rigenerazione e rifunzionalizzazione di numerosi plessi sanitari. Questo è un caso virtuoso di rigenerazione urbana: una palazzina liberty rifunzionalizzata che diventerà un hospice, un luogo importante, da dove ci si congeda dalla vita. Tutti abbiamo il dovere di dare risposte di qualità a quello che accadrà, in futuro, in questo hospice.  Qui, la ricostruzione post sisma, sempre più orientata verso una nuova funzione degli immobili già prima del loro recupero, è supportata da una perfetta sinergia con il presidente Marsilio, con il quale si sta portando avanti un percorso condiviso e sostenibile”.

Si tratta di uno dei pochi casi di restauro scientifico di uno stabile a uso sanitario con i finanziamenti per il terremoto del 2016-2017. E, in quest’ambito, è uno dei primi interventi di ricostruzione di edifici pubblici strategici avviati a Teramo. La Asl, con il prezioso supporto della Regione e dell’Usrche ha finanziato il recupero anche di altre strutture sanitarie come l’ex ospedaletto di Porta Romana, la casa di riposo Campanini a Sant’Omero e lo farà anche con l’ex dispensario e lo stabile di Fonte della Nocerestaura e rifunzionalizza dunque un edificio storico e restituisce alla cittadinanza un nuovo Centro residenziale di cure palliative per l’assistenza ai malati terminali, che si basa sul principio secondo cui è prioritaria la qualità di vita residua del paziente – ha specificato Maurizio Di Giosia -“. 

ASCOLTA IL COMMISSARIO ALLA RICOSTRUZIONE GUIDO CASTELLI

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