Nonostante il gestore rifiuti la sua proposta e la Gst l’accetti, ritiene esistano ancora margini per una conciliazione tra le parti. E rinvia tutto ad un’altra puntata della telenovela
TERAMO – Chi aveva sperato fino alla fine, con un fievole barlume di speranza vista anche la data odierna, che si potesse salvare la prima stagione invernale degli ultimi anni (nevicate permettendo), può mettere da parte l’ansia: ai Prati di Tivo la seggiocabinovia potrebbe non girare nemmeno quest’inverno.
Il giudice che sta valutando il casus belli tra Gran Sasso Teramano e Marco Finori, gestore degli impianti per la maggior parte inutilizzabili, delle due stazioni sciistiche Prati e Pratoselva, contrariamente a quanto aveva fatto paventare fissando l’udienza allo scorso 28 ottobre, non ha preso una decisione autonoma sulla vicenda, bensì ha rinviato l’udienza al 25 gennaio.
In quella sede, secondo quanto scrive il giudice Lorenza Pedullà, le parti e “in particolare la società attrice (Finori Marco, ndr)” sono invitate “ad impegnarsi medio tempore a – quanto meno – valutare fattivamente la strada della conciliazione, anche mediante la formulazione di una proposta scritta da sottoporre alla controparte“.
E’ bene ricordare che il giudice ha ritenuto di aggiornare la sua posizione rispetto a quanto, in maniera più perentoria e ultimativa, aveva sostenuto nella precedente decisione, ovvero che avrebbe deciso qualora nessuna delle due parti avesse ritenuto di accogliere la sua proposta di definizione (pagamento di 1,550 milioni da parte di Finori per l’acquisto degli. impianti, con smantellamento a sue spese delle seggiovie Pilone e Quadriposto).
Il giudice ha infatti ritenuto che “non ci sia una chiusura definitiva delle parti verso la definizione bonaria della controversia”, nonostante qualche passaggio prima, in questo stesso verbale d’udienza, abbia riferito che mentre “il liquidatore accetta la proposta conciliativa del giudice in daa 2 luglio 2024“, la parte attrice Finori Marco ha dichiarato che “allo stato la proposta conciliativa formulata dall’eccellentissimo giudice non è accoglibile”. In ogni caso, la gestione-custodia rimane nelle sue mani, fino a prossima sentenza. Dunque dovrà adoperarsi per ottenere tutte le autorizzazioni, chiudere le manutenzioni per l’eassetto invernale, per poter aprire appena (e se…) nevicherà e ce ne sarà a sufficienza per sciare. Desiderio impossibile anche quest’anno?
La serie prevede dunque un’ulteriore stagione. Prati di Tivo ne vedrà mai la parola fine?