Il ‘nuovo Mazzini’. Hub da 500 posti, il nodo è il costo: ci sono 104 dei 285 milioni

Presentato lo studio di fattibilità che servirà per cercare i fondi. Hub da 500 posti, una volta finito sarà abbattuto quello vecchio. Ci saranno 383 posti auto in più. Prima pietra nel 2027, apertura nel 2031?

TERAMO – Che possa essere di Barbie o di Batman (tanto per restare alla battuta polemica di Gatti in risposta alla provocazione di Mariani sulle dimensioni), abbiamo il sospetto che il nuovo ospedale di Teramo resti sempre nel mondo dei manga. Dove fumetto è fantasia, sogno, spesso irrealizzabile, Non che il ‘nuovo Mazzini’ lo sia, ma perchè nel progetto illustrato oggi – dal presidente della Regione Marco Marsilio, dal suo assessore alla salute Nicoletta Verì, dal presidente della commissione Sanità Paolo Gatti e dal direttore della Asl Maurizio Di Giosia – c’è qualcosa che rischia di farcelo diventare: il costo.

E stato Gatti a dire la cifra necessaria per questo hub da 500 posti (ampliabili), che alla resa dei conti dovrebbe essere di 10mila metri quadrati più ampio di quello ipotizzato a Piano d’Accio: “Abbiamo 104 milioni – ha detto il consigliere regionale di Fratelli d’italia -, per una struttura che ne costerà 285. Adesso con il progetto in mano, possiamo metterci in moto per reperire la differenza”.

Per restare agli aspetti concreti, il nuovo nosocomio secondo una previsione ottimistica potrebbe vedere la prima pietra nel 2027, per essere concluso (forse) nel 2031. Di mezzo ci saranno dei passaggi complessi sotto il profilo della costruzione. L’ospedale con pianta a corpo centrale e 5 dita a raggiera ciascuno con 5 piani ed eliporto superiore, che crescerà davanti all’attuale sanatorio o Lotto 3, verrà realizzato senza sospendere alcuna attività sanitaria negli altri edifici dell’attuale Mazzini. serviranno però ben 15 mesi per gestire le ‘interferenze’ con l’attività in essere, che non può essere interrotta. Vorrà dire, ad esempio, che si comincerà dalla costruzione della nuova e tecnologica centrale termica, alla quale verrà poi allacciato l’attuale Mazzini e successivamente, una volta pronto, il nuovo Mazzini. Il quale, appena nato, darà l’avvio alla demolizione dell’attuale I Lotto, che ha servito una città e una provincia intera, a cavallo tra due secoli.

E’ l’unica struttura che verrà giù. Le altre due resteranno in piedi: il II Lotto in particolare, quello del polo cardiochirurgico, sarà ristrutturato e reso meno vulnerabile sismicamente.

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