Le opposizioni consiliari insistono sulla ipotesi di realizzarla nel vecchio Comunale e raccolgono firme. Il presidente della Provincia spiega perchè il cantiere alla Cona
TERAMO – Mentre il Comune infligge un’ammenda di 300 euro alla Provincia per un vizio nella procedura autorizzativa sul cantiere della nuova sede temporanea del Convitto nell’area dell’istituto Forti alla Cona (che non modifica l’iter di avvio del cantiere della Provincia), le opposizioni consiliari prendono la strada della raccolta firme affinché il Comune ceda l’area delle campo sportivo comunale per ospitare il nuovo Delfico.
I gruppi consiliari di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Futuro In, Teramo è meglio, Teramo sul serio, propongono una petizione con la quale chiedere “di mettere immediatamente a disposizione l’area dell’ex stadio comunale per la realizzazione dei moduli provvisori“. I cittadini che volessero firmare la petizione troveranno il modulo presso il gazebo che sabato prossimo e per i successivi sabato sarà installato in piazza Martiri o presso alcuni negozi cittadini.
“La chiusura del Delfico – dicono le forze di minoranza del consiglio comunale – si configura sempre più come una vera emergenza cittadina a cui di certo non si stanno dando risposte adeguate, serie e concordate. Sostanzialmente sarebbe stato imprescindibile che gli enti e le amministrazioni interessate avessero proceduto a fare tre cose: presentare l’istanza di dissequestro, iniziare la ristrutturazione di almeno alcuni dei numerosi immobili inutilizzati di proprietà nel centro storico della città per poterli in seguito fruire per le necessità delle scuole teramane e, infine, destinare alla realizzazione dei moduli provvisori per il Delfico l’area del Vecchio Stadio Comunale che tra tutte quelle proposte appare essere l’unica in grado di soddisfare l’esigenza irrinunciabile di mantenere il Delfico in centro storico, condizione questa indispensabile alla sopravvivenza stessa del Convitto.
“Da una parte, il Presidente della Provincia, dopo non aver ancora spiegato perché l’istanza di dissequestro, assolutamente prioritaria e necessaria, non sia stata sino a oggi presentata, ha con fare autonomo e imperativo individuato senza il consenso di alcun soggetto interessato e senza progetti approvati dagli enti competenti una soluzione fuori dal centro storico; dall’altra parte, il Sindaco di Teramo che, subendo passivamente tutta la vicenda e il grave comportamento del Presidente della Provincia, non ha messo a disposizione l’area dello stadio comunale, ipotesi questa assai gradita alla maggioranza dei cittadini teramani oltre che l’unica che presenti i requisiti giusti per capienza, collocazione, contesto, per dare soluzione temporanea all’emergenza del Delfico“.
D’Angelo dal canto suo, ha ribadito che la scelta sull’area del Forti alla Cona è stata obbligata, non essendoci altre possibilità in centro storico. Il presidente della Provincia, nell’intervista che pubblichiamo, si dice disponibile a qualsiasi confronto pubblico sull’argomento, e invita chiunque invece abbia idea diversa e conosca la disponibilità di un sito alternativo nel cuore della città, a farsi avanti per discuterne, convinto che questa opzione non ci sia. Quando all’ammenda ricevuta, parla non tanto di rapporti ‘freddi’ tra Comune e Provincia, bensì di “uffici fuori controllo che non hanno ben compreso, vista anche la richiesta dello stato di emergenza fatta dal Comune, l’importanza di svolgere, eseguire e soprattutto realizzare in maniera celere, il Convitto all’interno della città, sia per motivi di continuità didattica e diritto allo studio ma soprattutto per motivi economici di sostegno a questa realtà“.
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