Commozione e orgoglio al Parco della Scienza per l’attribuzione del titolo di ‘Giusto tra le nazioni’ al podestà che salvò decine di ebrei dalla deportazione. La medaglia consegnata alla pronipote Clarice dall’ambasciatore Peled
TERAMO – Come il dottor Schindler, nazista, per la sua famosa ‘lista’ di ebrei salvati, così anche Umberto Adamoli, da Teramo, Italia, è il podestà, fascista, il cui nome resterà per sempre inciso sul ‘muro d’onore’ del Giardino dei giusti di Yad Vashem a Gerusalemme.
Più che una riabilitazione, per Adamoli si è trattato di una conferma della sua missione di vero uomo giusto, vissuto nell’era peggiore della storia dell’umanità, quella della Shoah, resa ancor più tragica dai rigurgiti di antisemitismo sui cui oggi si è soffermato anche l’ambasciatore di Israele in italia, Jonathan Peled, al Parco della scienza, a Teramo per la consegna della medaglia d’onore.
Perchè il tenente colonnello della Guardia di Finanza – oggi a renderlo presente davanti a una platea di amministratori, studenti, concittadini c’era la pronipote Clarice con le sue sorelle e cugine – vantava un precedente eroico, tale da meritargli la medaglia d’oro al valor militare: a Bosco Martese: si offrì in ostaggio ai tedeschi che intendevano operare una rappresaglia contro 100 inermi cittadini teramani a seguito della prima battaglia in campo aperto tra partigiani e truppe d’occupazione, tra i boschi di Valle Castellana e Rocca Santa Maria. A lui dal 2014 è intitolata la caserma della Tenenza della Finanza di Roseto.
Era nel suo Dna opporsi a comandi che non rispettavano la dignità degli uomini, ancor più se in quell’epoca, fossero ebrei perseguitati dal nazifascismo, da podestà prima di Silvi e poi di Teramo, compie azioni eroiche che contribuiscono alla salvezza di innumerevoli ebrei triestini e stranieri dalla deportazione nei campi di sterminio nazisti. Il complesso iter iniziato nel 2021 e promosso da Paola Fargion e Meir Polacco, volto all’attribuzione del titolo di ‘Giusto Tra le Nazioni‘ a favore del cittadino teramano ha coronato con successo l’obiettivo nel dicembre del 2023. Attraverso una ricerca lunga e minuziosa Paola Fargion e Meir Polacco sono riusciti a ritrovare alcuni discendenti dei tanti ebrei perseguitati italiani e stranieri che, destinati ai campi di concentramento durante la Shoah, Umberto Adamoli protesse, nascose e salvò dalla barbarie nazifascista, a rischio della sua stessa vita. Oggi alcuni di loro – Massimo Bucher e Silvia Godelli – hanno portato la loro testimonianza.
La cerimonia ha assunto i contorni del grande evento storico per la città di Teramo e non solo per la presenza dell’ambasciatore israeliano, che ha imposto livelli di sicurezza (‘livello 1 eccezionale’) raramente adottati dal governo italiano, con il quartiere della Gammarana blindato e off-limits per l’intera mattinata. Agli studenti del Delfico e presenti il testimone di una memoria da tramandare e far superare indenne nei decenni.
GUARDA LA CERIMONIA DI CONSEGNA DEL RICONOSCIMENTO